Giuseppe Pirozzi. L’atelier dello scultore -
Museo di Capodimonte, via Milano, 2 - Napoli
Mostra in corso
dal 14 dicembre 2023 al 1 aprile 2024
Al Museo Capodimonte arriva Napoli Explosion, una mostra nella quale la fotografia, la pittura, l'arte pirotecnica convergono in un solo e unico evento.
Comunicato stampa della Mostra Giuseppe Pirozzi. L’atelier dello scultore
Apre oggi al pubblico la mostra "Giuseppe Pirozzi. L’atelier dello scultore" – a cura di Maria
Tamajo Contarini e Luciana Berti – che resterà aperta fino al 6 gennaio 2025 in una sede
incredibilmente suggestiva: il cosiddetto “Cellaio”, uno dei 17 edifici storici situati nel bosco di
Capodimonte.
L’esposizione consiste di 108 opere, tra cui 68 sculture in bronzo, gesso, terracotta, 19 gioielli in
argento fuso a cera persa, realizzate in esemplare unico, 18 disegni, due serigrafie e una litografia.
Il percorso intende riproporre l’esperienza della visita all’atelier dello scultore, luogo dove le opere,
pur conservando un rapporto diretto e naturale con l’autore e con il suo mondo, sono più prossime allo
spettatore: un modo privilegiato di stabilire un contatto personale con la scultura, aprendo lo sguardo e
trovando corrispondenze inaspettate.
La visita all’atelier ricreata al Cellaio diventa anche un viaggio nel tempo e nella vita di Pirozzi,
dagli esordi degli anni Cinquanta a oggi, che in parte coincide con l’avvicendarsi di tecniche e
materiali sperimentati nella sua produzione artistica (cera, argilla, gesso, ferro, bronzo, piombo,
amianto, cemento, argento, terracotta). In questo percorso ideale e materiale diventano chiari i vari
passaggi e l’evoluzione del linguaggio formale e della ricerca concettuale dell’artista.
Nella mostra, al consistente numero di opere dell’autore provenienti dal suo atelier, si aggiungono
sculture prestate da musei prestigiosi come il Museo Novecento Napoli – Castel Sant’Elmo, la
Fondazione Donnaregina per le Arti contemporanee – il museo Madre, il liceo artistico Filippo Palizzi,
la GAN – Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Napoli – e da importanti collezioni private.
La figlia dell’artista, Francesca Pirozzi, ha partecipato attivamente al progetto e reso possibile la
raccolta di contenuti e fotografie, collaborando a stretto contatto con i curatori del Museo e Real Bosco
di Capodimonte.
L’artista Giuseppe Pirozzi afferma: Questa mostra, ospitata da un museo prestigioso a livello
internazionale, rappresenta una tappa significativa del mio lungo percorso di artista. Il Cellaio, che la
ospita, in quanto integrato perfettamente nel Real Bosco, rispecchia in qualche modo il rapporto
stretto con l’elemento naturale che da sempre caratterizza il mio sentire e conseguentemente la mia
produzione artistica. Inoltre, Capodimonte è per me un luogo del cuore, in quanto vi ho abitato con la
mia famiglia, mia moglie insegnava all’Istituto per la Porcellana G. Caselli, qui ho avuto il mio
studio, a villa Fagella, già sede di diversi atelier d’artista, e non ultimo, associo Capodimonte all’ex
Soprintendente, Raffaello Causa, che, accanto all’arte antica, riconosceva e valorizzava i giovani
artisti e nel 1961 mi invitò a partecipare alla mostra “Giovani artisti italiani alla casina Pompeiana”.
Il Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Eike Schmidt commenta: “È un onore
inaugurare una mostra dedicata a Giuseppe Pirozzi nell’anno in cui ha compiuto il suo novantesimo
compleanno. Pirozzi è infatti tra gli artisti che hanno maggiormente contribuito al rinnovamento della
scena napoletana, accogliendo e rielaborando le tendenze internazionali in un linguaggio personale e
fortemente evocativo, carico di riferimenti attinti a una profonda e meditata cultura figurativa”.
In occasione della mostra, saranno presentate al pubblico sette opere donate dall’artista al Museo e
Real Bosco di Capodimonte: le sculture Testa, 1956, Figura, 1959; Danza spezzata, 1960; le formelle
in terracotta del 2010-2011, Io so e Taglio verticale. Entrano in collezione anche La fisicità che si
scioglie nell’amplesso con l’anima e Due corpi riflessi nell’onda infranta: un ‘dittico’ di sculture
monumentali realizzate in gesso nel 1988 e ora donate a Capodimonte nella versione inedita in
bronzo. Il dittico rimarrà in maniera permanente nell’area verde adiacente al Cellaio, inserendosi nel
paesaggio punteggiato da altre installazioni contemporanee, tra le quali Massi erratici (2021) di
Marisa Albanese e Ricerca sul Paesaggio (1972-72) di Salvatore Emblema. La fusione in bronzo è
stata realizzata grazie al generoso contributo del collezionista e mecenate Gianfranco D'Amato, da
sempre sostenitore del lavoro dello scultore e delle attività del Museo, che sottolinea: “Supportare
Capodimonte nella realizzazione di questa opera è stato un modo per onorare la mia stima per il
Maestro Pirozzi e rinnovare quel rapporto di dono reciproco che caratterizza le amicizie intense, tanto
più profonde perché unite nel segno della comune passione per l’arte”.
Al termine dell’inaugurazione, il professor Matteo Lorito, rettore dell’Università degli Studi
Federico II, ha consegnato allo scultore Giuseppe Pirozzi, per conto dell’Associazione “Guido
Dorso”, un riconoscimento per il suo impegno artistico e civile.
Il catalogo della mostra, edito da arte’m, include un’introduzione del Direttore Eike Schmidt, i
contributi delle curatrici Maria Tamajo Contarini e Luciana Berti, oltre a saggi di Angela Tecce,
Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – museo Madre, del collezionista
Gianfranco D’Amato e Francesca Pirozzi.
La mostra è visitabile gratuitamente tutti i giorni, escluso il mercoledì, dalle 10 alle 16. Ultimo
ingresso alle ore 15.30.
Informazioni utili per la visita
Orari: primo piano dalle 8.30 alle 19.30; secondo piano dalle 8.30 alle 17.30 (ultimo accesso 60 prima). Chiuso il mercoledì,
il 1° gennaio e il 25 dicembre.
Biglietti: ingresso libero.
Telefono:
+39.081.7499281
Sito web: Museo
di Capodimonte |