
Spettri: palinsesti della memoria - Madre, Via Settembrini, 79 - Napoli
(Foto: Raffaela Naldi Rossano, We are the granddaughters of the witches you were never able to burn, 2019. Courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma. Foto DSL Studio)
Mostra
in corso dal 5 ottobre al 14 novembre 2022
Il Madre presenta un nuovo allestimento di una prima selezione di opere della collezione del museo d’arte contemporanea della Regione Campania mai esposte prima,
Comunicato stampa della Mostra Spettri: palinsesti della memoria
Mercoledì 5 ottobre, dalle ore 17.00 (ingresso gratuito), il Madre presenta
“Spettri: palinsesti della memoria”, a cura di Kathryn Weir, il nuovo allestimento di
una prima selezione di opere della collezione del museo d’arte contemporanea della
Regione Campania mai esposte prima, che testimonia il costante lavoro di
ampliamento del patrimonio dell’istituzione.
L’approccio tematico all’allestimento
della collezione, come illustrato nel 2021 con la mostra “Utopia Distopia: il mito del
progresso partendo dal Sud”, permette di creare nuovi quadri e approfondimenti per
rinnovare di volta in volta lo sguardo sulle opere della Fondazione Donnaregina.
Attraverso acquisizioni finalizzate con il sostegno della Regione Campania (Fondi
POC – PROGRAMMA OPERATIVO COMPLEMENTARE 20-21), donazioni di artisti e
prestigiose vittorie di bandi come l’Italian Council, promosso dalla Direzione
Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, sono sempre di più i
lavori che si affiancano a quelli della collezione permanente ospitata al primo piano
di Palazzo Donnaregina, divenuti ormai iconici.
In questa occasione, alle ore 18.00, si terrà per la prima volta a Napoli la proiezione
del film di Raffaela Mariniello “ZioRiz”, alla quale sarà possibile accedere fino ad
esaurimento posti disponibili. Interverranno, con l’artista, la Presidente della
Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee Angela Tecce, la Direttrice
artistica del museo Madre Kathryn Weir, la giornalista e Presidente della Film
Commission Regione Campania Titta Fiore, il produttore Angelo Curti.
Undici gli artisti in mostra: Betty Bee (Napoli, 1963); Gregorio Botta (Napoli, 1953); Rä
di Martino (Roma, 1974); Lino Fiorito (Ferrara, 1955); Ann Veronica Janssens
(Folkestone, Regno Unito, 1956); Ibrahim Mahama (Tamale, Ghana, 1987); Raffaela
Mariniello (Napoli, 1962); Raffaela Naldi Rossano (Napoli, 1990); Gloria Pastore
(Napoli, 1946); Elisa Sighicelli (Torino, 1968); Gian Maria Tosatti (Roma, 1980),
rappresentati da 15 lavori.
Le opere nel percorso espositivo sono abitate da storie sepolte e cancellate, e
diventano così uno strumento per rendere visibile ciò che è in bilico tra presenza e
assenza, passato, contemporaneità e futuro. La costruzione di una narrazione - del
significato di un’esperienza - rende visibili stratificazioni nascoste, e chiama in causa
i redivivi per comprendere le loro azioni nel presente.
Per quanto prodotte da artiste e artisti provenienti da contesti molto differenti tra
loro, i lavori sono accomunati dal tentativo di aprire uno spazio attraversato dagli
spettri che perseguitano l’ambiente in cui viviamo. Mediante materiali elementari –
acqua, terra, metallo, luce, pietra – e archetipi del vissuto – casa, famiglia, strada,
lavoro, luogo sacro, musica, natura – le opere interrogano, in contesti diversi, sulla
relazione tra tracce di esperienza individuale e comune.
Tra le opere esposte, “Alhassan Zepligu” (2015-2020), di Ibrahim Mahama, è risultata
vincitrice dell’avviso pubblico PAC2020 - Piano per l’Arte Contemporanea
promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della
Cultura. Composta da scaffalature in ferro e cappelli realizzati con sacchi di
cemento, l’opera è parte di un progetto dal titolo “Parliament of Ghosts”, che
ripercorre l'ultimo secolo di storia dell'architettura, dell’infrastruttura e del lavoro per
far vivere nel presente visioni passate della costruzione di un contesto di vita
migliore tramite l’educazione, la scienza e un sistema politico indipendente e
partecipativo.
Il film “ZioRiz” segue dalla sorgente alla foce il corso del Volturno, il fiume più lungo
dell’Italia meridionale, attraversando e ricreando suggestive zone dello sguardo e
dell’ascolto indicate, in una tripartizione al contempo cruda e poetica, come Terra
fertile, Terra di lavoro, Terra dei fuochi.
“ZioRiz” è il nome della canoa canadese sulla quale un uomo ridiscende le acque del
fiume Volturno, a partire dalla sorgente di Rocchetta al Volturno, paradiso
naturalistico incontaminato. Questo ideale Caronte ci porta lentamente dall’armonia
naturale di quell’oasi protetta sempre più giù, lungo il fiume, fino alla foce nella città
di Castel Volturno, un vero e proprio inferno metropolitano. Lo scandire delle
stagioni è suggerito dalla pioggia, dalla neve che si scioglie, dal continuo scorrere
dell’acqua fino all’essiccarsi del terreno, sferzato dal sole di mezzogiorno.
Il racconto, scandito dai meandri del fiume, si snoda in tre capitoli che ritraggono le
trasformazioni graduali del paesaggio e le sue storie ambientali: Terra fertile, Terra di
lavoro, Terra dei fuochi. Il fiume più lungo dell’Italia meridionale diventa così un
mezzo per raccontare un territorio contradditorio, dove si alternano incanto,
operosità, e devastazione antropica. L’acqua che scorre attraverso il terreno è come
un palinsesto che riscrive la forma del suolo, portando in sé un archivio di tracce di
esperienze.
“ZioRiz” è prodotto da Teatri Uniti con Casa del Contemporaneo con il contributo
della Regione Campania e di Film Commission Regione Campania, in
collaborazione con museo Madre, Studio Trisorio e Zona Rosa.
Informazioni utii per la visita
Orari: Lunedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì e Sabato
dalle 10.00 alle 19.30.
Domenica
dalle ore 10.00 alle ore 20.00.
La biglietteria chiude un’ora prima.
Biglietti: intero: € 8, ridotto €
4, ridotto gruppi prenotati € 4.00. Gratuito bambini fino a 6 anni.
Telefono: +39.081.19737254
E-mail: [email protected]
Sito web: Madre |